E poi niente. Ti accorgi all’improvviso del tempo passato. In un pomeriggio qualsiasi. Si tratta di qualcosa di molto comune, di una sensazione che capita a tutti. A volte questa consapevolezza ci dà ansia, a volte ci lascia indifferenti, a volte tiriamo un sospiro di sollievo, altre non saprei… di sicuro spesso si prova meraviglia: “come è possibile che sia già passato tutto questo tempo!?”. Eppure la carta si è ingiallita. Oggi ri-scrivo, prima che non siano più leggibili, dei versi che sono stati ribattezzati “happygrammi” (dal genere dell’epigramma ovviamente). Se ne stanno appesi al muro nella cucina di casa mia, qui a Torino, e sono stati ispirati dai miei coinquilini – umani e animali – in occasioni varie.
Happygramma in occasione di un’impepata di cozze
Per fortuna Aila ponza
in modo affatto veloce
per quanto sia perspicuamente
esiziale affrontare
l’eteroclita sua stura.
E a coloro che diranno:
– che sfoggio aorgico di pletora!
Io dirò:
– peritatevi a scrivere
per Aila una palinodia
di siffatta acribia!
4 giugno 2011 – Cristu
Happygramma in occasione di un addio
Rimembranze.
Merlino icastico e Amelie misologa
fan sinolo con Camilla gnomica.
Contro l’idiomatico peana di Robbino
Aila usa la panacea ridendo
e anche Uzzi, bene in mostra
i capricci della glittica,
rende lasco il bere.
testo a fronte
Arrivederci e Buon Natale
Ricordi.
Merlino soffia e Amelie sfarfalla
fan mulinello e Camilla abballa.
Del concerto del gran Roberto
ride gaia Madama Aila
mentre assieme Donna Uzzi
scintillante tutta strassi
trinca vin.
6 dicembre 2011 – Cristu